Ripercorrere la storia dei mulini significa scoprire un mondo dove l’acqua era praticamente l’unica forza motrice per le varie attività produttive. Infatti i mulini idraulici non erano soltanto deputati a macinare grano e biade ma anche a preparare polvere da sparo e colori per le lane o le ceramiche, a ricavare olio dalla spremitura delle olive e dei semi di lino, a produrre gesso e calce, a segare tronchi d’albero. Nella vasca di alcuni mulini inoltre si trattavano i tessuti con la soda (ricavata dalla cenere del legno), con la potassa (ottenuta dalla calcinazione del tartaro delle botti) e con l’ammoniaca (prodotta dalla feccia del vino o dall’urina fermentata).
Lucerna G., Ruote sull’acqua, mulini idraulici nella provincia di Pesaro e Urbino, Bellocchi di Fano 2007