San Marino sorge su un colle vicino al monte delle Cesane. Il suo aspetto odierno è risultato dei lavori del recente rifacimento della chiesa negli anni ’30 del ‘900.
La facciata riprende la classica forma della capanna, con pochi elementi decorativi. Il portale è inquadrato in una cornice fatta di conci di pietra e mattoni disposti lungo un arco ribassato. In asse si trova una finestra con forte strombatura e cornice leggermente sporgente sul filo del muro.
A destra della facciata si trova il campanile, realizzato in mattoni. La cella campanaria è coperta con tetto a padiglione. L’interno ad aula unica è scandito da paraste e lesene che sostengono archi a tutto sesto di rinforzo alla volta.
Sulle pareti trovano posto due altari dentro nicchie coperte da archi, e due ulteriori nicchie con imposta dell’arco più bassa. Il presbiterio è circoscritto e separato da balaustra in pietra.
Sulla parete di fondo si trova un crocifisso dentro cornice in stucco modellato a cassettoni. A destra e sinistra del presbiterio si aprono due porte. Sopra l’ingresso insiste la cantoria, priva di organo.
XIII – 1380 (prime notizie intero bene)
San Marino nacque nel secolo XIII come Pieve. Alla chiesa erano sottoposte le chiese di Santa Maria e San Pietro in Ardinazza. Una delle campane ancora presenti è datata 1380.
1614 (passaggio di proprietà intero bene)
Nel 1614, cessata la funzione di pieve, diviene sede di confraternita e passa sotto la proprietà della Compagnia del Santissimo Sacramento.
1930 (ricostruzione intero bene)
Nel 1930 la chiesa viene completamente ricostruita. Vengono aggiunti due altari laterali e viene costruito il campanile.
1980 – 1984 (restauro intero bene)
Negli anni tra il 1980 e il 1984 la chiesa viene sottoposta a restauro.
Struttura
Struttura verticale in muri portanti, realizzati con mattoni pieni e pietra locale amalgamati con malta. I parati esterni ed interni sono intonacati e verniciati.
Copertura
La chiesa è coperta da volte a botte in muratura, talvolta modellata con unghie per permettere l’apertura delle finestre poste sull’imposta della volta. La volta che copre il presbiterio è arricchita da specchiature e decorazioni a rilievo in stucco.
La chiesa intitolata a S. Marino confessore, in località detta delle Valli o dei Molinelli o Pomonte, è Pieve nel XIII Sec.; da essa dipendevano, in quanto sede di fonte battesimale, S. Maria di Pomonte, S. Pietro in Ardinazza; nel 1614 venne isti- tuita la Compagnia del SS. Sacramento.
Le campane datate 1380 e 1851, uniche testimonianze delle dotazioni della chiesa, ricostruita nel 1930 e descritta a tre al- tari nei quali erano posti dipinti trafugati: S. Marino (altar maggiore), La Madonna della Concezione e i SS. Sebastiano e Filippo Neri (fine XVI Sec.) e S. Carlo Borromeo (Sec. XVID.
- A.L.Ermeti, A.Fucili, S.Bartolucci, L.Gubellini, N.Hofmann, Gaifa. La terra di nessuno, a cura di A.Fucili Urbino, Circolo Culturale Pieve di Gaifa (Stampa Stibu Urbania) 2023
- Ligi B., I monasteri Girolomini nei secoli XIV-XV nella diocesi di Urbino. Le antiche chiese e monasteri dei monti dell’alta e bassa Cesana di Urbino nei secoli XI-XII-XIII-XIV-XV. Memorie storiche, Urbania 1971.
- Fucili A., Mancini T., Urbino chiese fuori le mura «ch’erbose hanno le soglie», Urbino 1997 e 2010.
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- Sanchioni Paolo: foto d’archivio
- Chiesa S.Bartolomeo di Gaifa
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